Quell’urgenza di esserci

È stato presentato nei giorni scorsi, in occasione di un convegno sul “Ruolo del sito internet nell’era del Web 2.0”, il nuovo portale della diocesi di Nicosia www.diocesinicosia.it. “Ci presentiamo al mondo e ai fratelli – ha detto il vescovo di Nicosia, mons. Salvatore Muratore – con grande umiltà per la pochezza dei mezzi e delle risorse, ma con grande determinazione per il bisogno e l’urgenza di comunicare. Noi ci vogliamo essere: in cammino, in dialogo,in ricerca, in comunione, all’interno e all’esterno della nostra diocesi. Il nostro nuovo sito – ha spiegato – è il primo passo per una comunicazione più intensa, più vivace, più veloce, più vera, perché noi vogliamo raccontarci, intessere legami, stabilire ponti e condividere i nostri sogni”. “Se è vero che il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei loro sogni – ha concluso il vescovo – noi che sogniamo assieme a Dio il volto di una Chiesa santa e immacolata, senza macchia né ruga, splendente, luminosa e bella, lavoreremo con Lui perché il suo sogno si realizzi: uomini e donne nuovi, comunità vivaci, itinerari di fede, e la speranza di un mondo nuovo”.
 
Il portale, dalla grafica pulita e continuamente aggiornato, “adempierà – spiegano Michele Li Pira e Giusy Schillaci, direttori dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali – a un ruolo istituzionale, come filo diretto con la diocesi, informativo, come cassa di risonanza degli eventi della vita delle comunità locali, organizzativo, perché ogni ufficio gestisce una pagina, e pastorale, perché non sarà una ‘vetrina’, ma supporto attivo alla missione”. Alla coppia di direttori, che sono anche marito e moglie, abbiamo chiesto seguendo quali rotte e spinta da quali venti la diocesi di Nicosia sia finita “nella rete”.
 
Quanto la carenza d’infrastrutture e la conformazione geografica del territorio, nel pieno centro della Sicilia, influenzano la vita della diocesi?
“Molto. Pesano in particolare le condizioni di abbandono di numerose strade statali e provinciali, che rendono difficili i collegamenti pur essendo la nostra una piccola diocesi, che comprende 12 comuni e circa 40 parrocchie. Mancando i servizi, i tempi di percorrenza, anche per piccoli tratti, si allungano inevitabilmente, e questo stato di cose non favorisce certamente l’incontro e gli spostamenti”.
 
Per questo avete pensato al web?
“Sì, perché avrebbe colmato le lacune comunicative, favorendo il coordinamento continuo. Purtroppo la diffusione di internet nei nostri centri non è ancora omogenea, per ragioni prettamente tecniche (mancanza di copertura di connessioni a banda larga) ma anche ‘ideologiche’, data ad esempio l’alta età media del nostro clero diocesano, che rende urgente un vero e proprio lavoro di alfabetizzazione digitale. Noi non ci arrendiamo e speriamo di vincere queste resistenze sia grazie all’entusiasmo dei nostri giovani, sia facendo scoprire le enormi potenzialità legate al web per quanto riguarda la formazione, l’informazione e i servizi”.
 
Quali altre ragioni hanno portato alla nascita del sito?
“La forte volontà dell’assemblea sinodale di aprire la diocesi ai nuovi mezzi di comunicazione: già due anni fa avevamo presentato il nostro primo sito, ma questa seconda edizione auspichiamo che diventi sempre di più uno strumento condiviso. Vogliamo che venga abitato dalle realtà diocesane, a partire dagli uffici pastorali, fino ad arrivare alle associazioni e ai movimenti, senza naturalmente trascurare le parrocchie e il dialogo con il territorio e il mondo dei social network”.
 
Come intendete realizzare il vostro proposito di “costituire una rete di operatori a servizio della comunicazione”?
“La priorità è individuare nelle singole parrocchie operatori disponibili a svolgere questo importante servizio, ancora poco conosciuto. Il prossimo anno, e quelli a venire, saranno dedicati alla formazione degli operatori, con lo scopo di aumentarne le competenze e la coscienza del ruolo”.
 
Il servizio Map, che mira a costruire un atlante dei servizi sul territorio, contiene anche un potenziale turistico non indifferente. Coinvolgerete altri attori in questo progetto?
“Siamo ancora in una fase iniziale, d’inserimento dei dati, ma non escludiamo, per il futuro, di coinvolgere altre realtà, ispirandoci a quanto già fatto da diocesi a spiccata vocazione turistica”.
 
Il sito si aggiunge alle altre “voci” della diocesi, “Radio Onda Libera” e “In Dialogo”.
“‘Radio Onda Libera’ trasmette ormai da 35 anni, grazie all’infaticabile opera di padre La Giglia e dei suoi ragazzi: si può seguire anche in streaming sul sito e appartiene al circuito radiofonico inBlu. Il nostro giornale, ‘In Dialogo’, è ancora molto giovane, ha visto la luce solo sei anni fa, ma crescerà. Ci è stato affidato l’incarico di dirigere l’Ufficio comunicazioni sociali da appena un anno, perciò sentiamo fortemente le attese da parte di tanti, ma anche l’incoraggiamento e la vicinanza che ci consentono di guardare al futuro con serenità e fiducia”.
 
a cura di Lorena Leonardi (SIR)