NICOSIA. UN PROGETTO PER FAR "SCOPRIRE" AI GIOVANI LE RICCHEZZE DELLA NUOVA STRUTTURA MUSEALE

Studenti in visita al Museo Diocesano di Arte Sacra

L’istituzione di un museo costituisce un evento senza precedenti per il nostro territorio ed offrire alle nuove generazioni i capolavori nelle nostre sale espositive non può che risvegliarne il senso estetico, nonché quello di appartenenza ad una comunità fiera delle proprie radici. Il museo è dunque
ricomposizione, non solo di una parte significativa dell’ingente patrimonio dell’arte nicosiana, ma di un vissuto che costituisce il bagaglio della nostra identità culturale e religiosa, disgregata ma non dissolta. E ancora, vista la necessità che le nostre scuole debbano spostarsi in altre città per fruire di iniziative d’arte, il nostro museo vuole proporsi come opportunità per la promozione di eventi culturali. L’iniziativa, per quest’anno scolastico, prevedeva
un approccio all’abbiccì del nostro museo: tipologia delle opere, lessico fondamentale, cenni di storia diocesana; in diverse occasioni fondamentale è stato l’apporto dei restauratori, Alaimo e Gulino, impegnati nel laboratorio allestito nel contesto museale, per il restauro del Martirio di San Menna, pregevole tela del nostro F. Randazzo, da breve riconsegnata al pubblico. Questo è il primo momento di un progetto che prevede, per gli anni a venire, ulteriori iniziative didattiche. Le visite guidate sono state rivolte agli studenti dalla classe V della scuola primaria fino all’ultimo anno delle scuole superiori.
Ad oggi sono transitate nelle nostre sale ventisei classi, provenienti dal Primo Circolo Didattico e dalla Secondaria di primo grado, comprese le sezioni di Villadoro e Sperlinga. Si auspica che, a breve, anche gli altri istituti scolastici sappiano cogliere questa non usuale opportunità formativa È quasi impossibile uscire dal museo senza aver ottenuto, durante la visita, alcuna informazione, ma soprattutto suggestioni. Oltre che stimolare la fantasia e la creatività dei nostri studenti, le visite sono infatti pensate per suscitare nei giovani visitatori il desiderio della visita ad altri musei e sfatarne il cliché di luoghi barbosi riservati agli specialisti.