Gagliano: La Visita pastorale stimolo per costruire percorsi ancora più intensi

Ha incontrato i Gaglianesi nei luoghi dell’associazionismo laico e cattolico. Ha fatto visita ai malati e si è occupato degli ultimi, facendo “visita ai fratelli” proprio come negli Atti degli Apostoli, dove Paolo dice di voler “tornare nelle città per vedere come stanno i fratelli”. Ha incontrato commercianti, professionisti, amministratori e le famiglie, per trasmettere loro il suo messaggio evangelico.
Il vescovo Salvatore Muratore ha fatto sentire forte la sua presenza a Gagliano Castelferrato. Giornate in cui è stato accompagnato dalla Caritas parrocchiale, che ne ha approfittato per fare del bene in suo nome, donando un letto con le sbarre a un’anziana che ne aveva bisogno, una camera da letto a una famiglia in difficoltà economiche, e consegnando altri doni alle famiglie più bisognose.
In questi giorni, raccontano dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, retta dal parroco Pietro Antonio Ruggiero, monsignor Muratore ha visitato le scuole di ogni ordine e grado, la caserma dei carabinieri, gli amministratori comunali, i dipendenti pubblici, la casa per disabili, gli ammalati, i poveri, le periferie. E, ancora, confraternite, operatori pastorali, gruppi parrocchiali, famiglie, il Circolo Culturale La Fionda, il gruppo dei giovani, la comunità delle Suore Sacramentine.
Ovunque ha tenuto i suoi discorsi e ha ascoltato i racconti della gente. Ha portato il suo messaggio evangelico ed è stata un’esperienza di comunione, che ha aiutato la parrocchia a prendere coscienza del cammino che ha fatto, sta facendo e che deve fare in futuro.
Nell’omelia di chiusura il Vescovo ha riferito di aver trovato un “cantiere di lavoro aperto”, “con un grande fermento”.
Così il parroco, don Pietro Antonio gli si è rivolto nel suo saluto di chiusura: “Sono stati questi, giorni di grazia che siamo sicuri hanno seminato nei solchi di questa porzione di popolo di Dio sementi buone che porteranno il frutto, ove il trenta, ove il sessanta, ove il cento per uno”.
“Da questa Santa Visita vogliamo raccogliere due impegni: avere un occhio più lungo per guardare oltre e cogliere in tutti i piccoli segni della sete di Dio; costruire percorsi ancora più intensi per le famiglie in qualunque situazione si trovino”.
“Questa sera, in maniera speciale abbiamo aperto il sacello di San Cataldo, perché lo abbiamo voluto ed eletto testimone di questo passaggio. Sia Lui a presentare a Dio i nostri desideri, mentre noi già fin da ora promettiamo a Vostra Eccellenza di farci pellegrini, in una data da concordare, presso la Chiesa Cattedrale, per ricambiare questa Visita e per attingere nuova linfa dalla cattedra dell’apostolo di questa Chiesa. Grazie e buon cammino per le strade della nostra Chiesa”.