In Cattedrale la XXVII Giornata del Malato con il mandato ai Ministri straordinari dell'Eucaristia e l'ammissione al diaconato di Claudio Trovato

Servire i più deboli e i sofferenti nella gratuità

La XXVII Giornata mondiale del malato sul tema «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8), vissuta in cattedrale, l’11 febbraio, con la
celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo, monsignor Salvatore Muratore, è stata un momento comunitario intenso e ha registrato la partecipazione
di delegazioni da tutto il territorio della Diocesi. Nella stessa celebrazione è stato ammesso al diaconato Claudio Trovato, che ha pronunciato davanti all’intera assemblea il suo “si” che lo coinvolge in coppia con la moglie Annamaria, e si sono riuniti, i ministri straordinari dell’Eucaristia che hanno ricevuto il mandato vescovile per portare l’Eucaristia agli infermi.
“Siamo radunati sotto lo sguardo di Maria. Lo sguardo di Maria ci rimanda e – ha ricordato monsignor Muratore nella sua omelia – ci collega a Lourdes, alla fiumana di uomini e donne e di malati che accorrono in quel luogo per affidare la loro vita alla sua intercessione”.
Il Vescovo quindi ha voluto ricordare di quale sguardo la Madonna si fosse rivestita a Cana, uno sguardo di attenzione, di tenerezza, di intercessione,uno sguardo di concretezza, lo stesso sguardo che per il Vescovo è “della Chiesa, delle nostre parrocchie, lo sguardo del credente, lo sguardo del ministro straordinario, lo sguardo del volontario”. Ha quindi voluto sottolineare l’importanza del servizio a partire da quello dei diaconi. “Il diacono icona imprescindibile del servizio” e i ministri straordinari “che si fanno ministri della consolazione”.
”Nessuno è degno di avere Gesù tra le mani e di portarlo nell’Eucarestia agli altri, per cui chi è chiamato a questo servizio deve provare a coltivare
dentro di sé una grande fede e una grande umiltà, ma anche la consapevolezza che in qualche modo Gesù passa attraverso il suo modo di essere e il suo stile di vita”. Servi, ancora ha ricordato il Vescovo, i volontari e le volontarie, serva la Chiesa e per tutti “solo l’amore deve trasparire dai nostri gesti, dai
nostri volti e dalle nostre parole. La gratuità umana – ha aggiunto il Vescovo – è il lievito dell’azione dei volontari che tanta importanza hanno nel settore socio-sanitario e che vivono in modo eloquente la spiritualità del Buon Samaritano”.
L’11 febbraio momento importante anche per Claudio Trovato, di Agira, che è stato ammesso dal vescovo Salvatore Muratore tra i candidati all’Ordine sacro del diaconato permanente. “Il diaconato, rilanciato dal Concilio Vaticano II, ancora molto giovane nella nostra Diocesi (il primo diacono è stato ordinato nel
2005), è – avevano già spiegato Claudio e Annamaria Trovato attraverso le colonne del nostro giornale – un ministero ordinato che coinvolge anche le spose. La coppia così vive due sacramenti molto impegnativi quello del matrimonio e quello del primo grado dell’Ordine Sacro, entrambi belli e straordinari. La coppia
dove sono presenti entrambi questi sacramenti deve sperimentare quotidianamente l’amore per il servizio ed il servizio dell’amore, carità vissuta e sperimentata nei servizi, che gli sono propri, della parola, della liturgia e della carità. E come lo sposo si dona fedelmente e gratuitamente alla sposa, così la coppia che vive il diaconato e vive giornalmente nell’essere oltre che figlio e fratello anche padre e madre, dona totalmente il proprio servizio come frutto della sperimentazione del proprio essere che diventa testimonianza di amore (agape), testimonianza ancora più intensa e necessaria in un periodo di attacco alla famiglia, al senso della vita e in particolare della vita di coppia”.