Il Festival intende portare il discorso teologico, oltre che nei luoghi sacri, anche nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi laici e nella strada.
Vuole essere una festa diffusa, rivolta a tutti, nell’ottica dell’accoglienza e dell’inclusione. Si tratta di una kermesse ricca di momenti spirituali e culturali, con interventi di relatori di prestigio, performance artistiche, cineforum e una notte di cammino incontro all’aurora.
Obiettivi del Festival
- Vivere la mensa come luogo teologico: occasione di incontro, comunicazione, scambio, comunione, condivisione. Momento privilegiato in cui si vive l’arte della gioia e della festa
- Cogliere il valore simbolico e sacro del cibo, visto non solo come qualcosa che ci guadagniamo ma anche come dono
- Considerare il cibo non solo come nutrimento materiale del corpo ma anche come esperienza spirituale
- Offrire momenti di riflessione affinché il cibo possa essere considerato nella sua valenza etica, solidale ed eco-sostenibile
- Mettere in rilievo il legame indissolubile tra cibo e creato fondato sulla custodia , il rispetto, la cura e la tutela della biodiversità presente nella nostra Madre Terra
- Sottolineare l’aspetto culturale del cibo. Prima di arrivare a tavola il cibo viene pensato, ricercato, benedetto, offerto, celebrato e poi condiviso
- Vivere il cibo come esperienza sensoriale ed emozionale che coinvolge trasversalmente tutti i cinque sensi, ma che suscita anche i nostri ricordi, la nostra creatività, le nostre sensazioni, la nostra attenzione per le persone e i loro gusti
- Rintracciare nel Vangelo, l’importanza del cibo e della convivialità. I testi evangelici restituiscono con ampiezza il rapporto di Gesù con la tavola e il cibo. “Nelle Sacre Scritture ho sempre trovato quella riserva di cibo del pensiero e dell’anima che non si esaurisce. Lì ho potuto accedere al nutrimento essenziale, a quel ‘pane di ieri che è buono domani’ (Enzo Bianchi)