Un voto consapevole e responsabile

L'appello dell'ufficio per la pastorale sociale e del lavoro

Domenica 06 e lunedì 07 Maggio 2012 i cittadini di alcuni paesi della nostra Diocesi: Nicosia, Sperlinga, Nissoria, Regalbuto, Centuripe saranno chiamati ad eleggere i Sindaci, gli Assessori e i Consiglieri Comunali. Le comunità cristiane, in quanto tali, non sono e non intendono essere coinvolte in scelte di parte, riconoscendo che nessun partito o schieramento può esaurire la presenza e la ricchezza del contributo politico dei cattolici. Allo stesso tempo le comunità cristiane incoraggiano e accompagnano l’impegno politico dei cattolici e non vogliono rinunciare alla propria vocazione specifica di tenere alti i valori, di evidenziare la valenza etica delle scelte e dell’operare politico, in particolare nei temi della difesa della vita in tutti i suoi stadi, della dignità della persona, particolarmente per gli ultimi e gli indifesi, della scelta preferenziale dei poveri, del valore sociale della famiglia come istituzione primaria dell’accoglienza della vita e dell’educazione all’amore, del ruolo formativo della scuola e della libertà di scelta educativa delle famiglie. Inoltre si sollecita un’attenta riflessione sulla dottrina sociale della Chiesa, alla luce della quale devono essere verificati i programmi dei candidati e dei partiti. Fare politica significa assumere come ottica del pensare la polis, cioè la
totalità dei cittadini, e fare scelte conseguenti secondo il criterio del bene comune. Ossia riflettere su orizzonti ampi, avendo il senso globale della società attuale e di quella che si vuole costruire, con attenzione al presente e al futuro, del singolo e dell’intera collettività. Non basta aggredire i problemi con dichiarazioni di principio se non si individuano strumenti di traduzione pratica che possano essere condivisi. La politica è l’arte del fare, nell’ottica del bene di tutti, il bene concretamente possibile. La vera politica quindi, non è data dagli sbandieramenti ideologici, né dall’abile promozione della propria immagine o dai facili slogan, né da retorica moralistica o da battaglie solitarie di pura testimonianza.
Politica è invece l’arte paziente di tradurre i valori in proposte e, allo stesso tempo, ricercare e far maturare un ampio consenso. Questo richiede persone disponibili al lavoro paziente e non improvvisato, capaci e competenti.
La politica, i programmi, le coalizioni devono rispettare il primato irrinunciabile della centralità della persona. È necessario affermare e rispettare anche il principio di sussidiarietà, impegnando i cittadini nella responsabilità autentica. I programmi vanno esaminati anche per il valore attribuito alla partecipazione, ossia all’ascolto e al coinvolgimento di tutte le componenti della società civile: forze economiche e sociali, terzo settore e volontariato. Dei candidati va valutata attentamente l’affidabilità per capacità politica, trasparenza, competenza, impegno sociale, per coerenza e onestà nella vita personale e professionale. Chiediamo ai candidati lo stile del dialogo e del confronto propositivo e di non trasformare gli avversari in nemici. Apprezziamo chi rispetta quelli che dissentono dalle proprie posizioni,
rifiutando i comportamenti violenti o sprezzanti. Diffidiamo di chi usa la denigrazione come arma politica, di chi polemizza senza proporre, di chi non mantiene gli impegni assunti e il patto sottoscritto con gli elettori, di chi è facile ai  cambiamenti di gruppo odi schieramento. Bisogna diffidare da facili promesse e risposte semplicistiche: nessuno ha bacchette magiche per risolvere problemi complessi. Il bene comune non è mai il bene assoluto, ma quanto di meglio è possibile fare qui e ora. Occorre valutare se i valori e le attese riguardanti la famiglia, i poveri e gli emarginati,
i giovani, gli anziani, la cultura e la scuola, il lavoro e l’ambiente, trovano promesse generiche e superficiali o risposte precise e concrete, anche se parziali. Questa campagna elettorale sarà l’occasione per avvicinarci alla politica, conoscere direttamente i candidati, valutarne i programmi e la competenza, elaborare un giudizio personale e quindi contribuire alla crescita della comunità. La democrazia che oggi esercitiamo e che non vogliamo disperdere, è il frutto di lotte e sacrifici che abbiamo il dovere di onorare proprio attraverso il voto.