“La mafia non è lontana da noi”: il messaggio del Vescovo per la manifestazione antimafia a Catenanauova

Di seguito riportiamo il testo integrale del messaggio che il Vescovo ha fatto pervenire a Catenanuova in occasione della manifestazione antimafia tenutasi il 19 luglio 2012:
 
 
La mafia non è lontana da noi!
Gli ultimi avvenimenti a Catenanuova ce ne hanno ulteriormente svelato il volto.
Possiamo certamente affermare che c’è una stragrande maggioranza di persone che vivono con correttezza e con onestà, impegnati per la giustizia e per la legalità, ma è altrettanto vero che i volti della mafia si intrecciano con le nostre realtà, con i nostri volti e le nostre storie e influenzano gravemente il tessuto sociale della nostra terra.
La mafia usa la prepotenza e la violenza, decide sulla vita degli altri e s’insinua nel tessuto delle nostre famiglie alimentando il mercato della droga, costringe all’omertà e alla sottomissione con le intimidazioni e con il pizzo e fa passare la logica che solo il prepotente e il forte ha successo nella vita.
Oggi siamo qui per dire il nostro no deciso e fermo a tutte le forme ed espressioni della mafia,  ed è giusto che lo manifestiamo pubblicamente;  ma siamo qui anche per impegnarci a ribaltare le situazioni di asservimento silenzioso e per trovare il coraggio della denuncia aperta di ogni forma di illegalità e di ingiustizia. La mafia va combattuta e contrastata con tutti mezzi, ma soprattutto con la testimonianza di una vita buona che non ha paura di andare controcorrente e con l’impegno solidale di tutti i cittadini.
L’invito per tutti è di incominciare ad uscire da atteggiamenti omertosi che fanno crescere la logica dei privilegi, delle amicizie che favoriscono i favori, delle raccomandazioni, del non rispetto delle norme. Abbattiamo e scardiniamo questa mentalità che ormai impregna le nostre vie, i nostri uffici, i nostri rapporti.
Diventiamo finalmente uomini e donne che hanno a cuore la cultura del rispetto, della legalità, della giustizia sociale, della correttezza morale a tutti i livelli dalla scuola alla politica, dalle famiglie alla sanità, dall’amministrazione civile alla parrocchia.’ L’unico modo per imbavagliare la mafia è fare sul serio, amare e cercare la verità e il bene, rifiutare la mediocrità, i compromessi e il conformismo e osare ideali nobili: correttezza,onestà, giustizia e verità.
Diventiamo uomini e donne capaci di reagire alla logica pervasiva ed infestante del chiudersi nel proprio tornaconto personale.
Proviamo a metterci in rete tutti – famiglia  e parrocchia, scuola e associazioni, amministrazione civile, forze dell’ordine e singoli cittadini – . Fare rete significa lavorare insieme per una cultura dei valori, dove l’altruismo, la bontà, il rispetto degli altri e il perdono diventano stile di vita che intrama e rinnova le relazioni. Fare rete significa pensare ai nostri figli attraverso progetti educativi che aprano al civile e al sociale con lo stile della gratuità, dell’altruismo e del servizio.
Chiedo ai cristiani di fare un salto di qualità nella dimensione adulta della propria fede, la fede non la si misura dalle feste o dalle processioni, ma dalla capacità di incarnare e di rendere concreto il vangelo e di riscoprire le beatitudini della giustizia e farle diventare stili di vita: beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati; beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Dio benedica i passi di tutti coloro che s’ impegnano a costruire una società più giusta e solidale, dove l’uomo e la donna che condividono il nostro tempo e il nostro territorio non sono dei rivali, ma fratelli e sorelle con cui possiamo osare un futuro di fraternità, di libertà e di convivenza pacifica.
 
Nicosia 19 luglio 2012
 
                                                                                + Salvatore Muratore
                                                                                           Vescovo