Il valore della comunicazione

Il 27-1-13 si è tenuto presso l’Episcopio di Nicosia un incontro sul tema scelto da Benedetto XVI:  ‘Reti sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione’, messaggio del Santo Padre per la XLVII Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali che sarà celebrata il 12-05-13. La conferenza tenuta dai direttori dell’UCS diocesano Giusi Schillaci e il dott Michele Li Pira è stata presieduta dal Vescovo S.E. Salvatore Muratore. Il dibattito si è rivelato di fondamentale importanza per l’attualità dell’argomento e per le numerose riflessioni che sono emerse. Partendo dall’idea di amorevolezza che secondo S. Francesco di Sales equivale a ‘mettersi in relazione con gli altri’, la discussione ha riguardato il valore della comunicazione. I social network, luoghi della comunicazione digitale, sono una finestra aperta sul mondo, una nuova ‘agorà’ in cui le persone condividono idee, opinioni, informazioni. E come tutte le reti sociali rappresentano nuovi spazi di evangelizzazione – ‘ se la Buona Notizia non è fatta conoscere , potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio è importante. L’ambiente digitale non è un mondo parallelo o virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte persone, specialmente dei più giovani’ (Vaticano 24-01-13,Benedetto XVI). Ma i network oltre a essere strumenti e terreni fertili della comunicazione sociale sono un fattore di sviluppo umano, specialmente per chi si sente solo, perché rafforzano il senso di appartenenza alla comunità cristiana. La comunicazione on line rappresenta, dunque, un momento di condivisione ma anche di testimonianza di fede e di scelte, preferenze, giudizi profondamente coerenti col Vangelo anche quando di esso non si parla in modo esplicito. Importante è anche l’incontro diretto con esperienze cristiane, pellegrinaggi, celebrazioni liturgiche, preghiere, elementi fondamentali nel cammino di fede. Ma il messaggio di cui ogni fratello deve farsi portavoce non coincide semplicemente con la Parola, piuttosto si completa col cambiamento e, quello che fa la rivoluzione, non è il mezzo ma il contenuto, rappresentato dall’operosità del cristiano. Appare necessario, pertanto, non solo umanizzare le tecnologie informatiche ma anche coinvolgersi, rendendosi pedina attiva del messaggio di Cristo, ed ampliare gli spazi di evangelizzazione partendo dalle piccole realtà del quotidiano per arrivare a quello digitale. Il cristiano che sta dentro il mondo ‘deve essere forza trasformante del Vangelo, lievito capace di coniugare vasti e differenti orizzonti’ ha detto S.E. il Vescovo Salvatore Muratore. Tra i suoi compiti c’è quello di far sentire la sua presenza nei social network e divulgare l’idea che oltre l’icona del PC c’è una realtà da vivere praticando il Vangelo, non fuori ma dentro il mondo. Egli dovrebbe essere, dunque, un piccolo anello di una vasta rete, luogo delle comunicazioni sociali, la cui bussola è la Parola. Ricordiamo quanto Cristo disse a Simon Pietro e a suo fratello Andrea:’ Seguitemi, vi farò pescatori di uomini’ (vangelo di Matteo, cap V). (Tiziana Alessi )