È la prima volta che come Vescovo della Chiesa di Nicosia compie la Visita ad limina,
quali sono stati i suoi sentimenti?
Prima di tutto tanta trepidazione specialmente per l’incontro con Papa Francesco. Mi aveva affascinato fin dal momento della sua elezione per i suoi gesti, le sue parole e le sue scelte evangeliche, nella Visita non solo ne ho avuto conferma, ma ho toccato con mano la sua semplicità, la sua pastoralità, la sua attenzione agli ultimi, il suo desiderio di ridare smalto evangelico a tutta la Chiesa. L’incontro con il Papa mi ha messo dentro tanta gioia e mi ha aiutato a ridare consistenza a parole come vicinanza, tenerezza, contatto con la periferia, missione, slancio, audacia. Il Papa si è seduto in circolo, come uno di noi, fratello tra fratelli, desideroso di sentire raccontare la vita delle nostre Chiese, attento agli aspetti problematici di ogni realtà e pronto ad esaltare i punti di forza e di spinta verso la nuova evange – lizzazione. Il tono è stato fraterno, cordiale e si sentiva la bellezza della comunione e il respiro dell’unità con tutta la Chie sa universale. Un altro momento bello è stata la messa celebrata da tutti i Vescovi della Sicilia sulla tomba di Pietro, mi ha richiamato il tu sei Pietro e su questa pietra edi ficherò la mia Chiesa. In quel momento ho sentito la grandezza e la bellezza della Chiesa di Gesù di cui noi siamo un piccolissimo frammento.
Precisamente in che cosa consiste la ‘Visita ad limina’?
Tutti i Vescovi del mondo ogni cinque anni sono chiamati ad onorare le tombe degli Apostoli e ad incontrare il successore di Pietro, il Vescovo di Roma. Il motivo di questa visita è consolidare i vincoli di fede e di comunione che legano alla Chiesa di Roma e all’intero corpo ecclesiale. In questa circo stanza l’incontro con il Papa e con i suoi più stretti collaboratori ha dato ad ogni vescovo la possibilità di far pre sente la situazione della propria diocesi e le sue aspettative per coniugarle insieme alle speranze, alle gioie e alle difficoltà della Chiesa universale.
Cosa ha detto al Papa?
‘Nicosia, il cuore della Sicilia, le vuole bene ed è molto contenta per la sua guida spirituale e pastorale’. Questa è la prima cosa che gli ho detto e che gli ho ripetuto nell’abbraccio che ha voluto regalarci singolarmente in San Pietro al momento della professione di fede di tutti i Vescovi italiani.
Poi gli ho parlato di noi, delle nostre difficoltà economiche e sociali e delle nostre tante piccole conquiste, della fede silenziosa di tanti e di una reli giosità popolare che è ricchezza ma che ha bisogno di tanta purificazione. Gli ho detto che dal Sinodo Diocesano sono partiti i nostri itinerari di fede, dall’iniziazione cristiana dei fanciulli, alla missione dei giovani, sino agli itinerari di riscoperta della fede degli adulti dopo la missione nel territorio.
Quali le tematiche affrontate e quali le parole di Papa Francesco ai Vescovi siciliani?
Le tematiche affrontate sono state diverse a seconda degli interventi dei vari Vescovi: il processo di scristianizzazione, l’indifferenza religiosa, l’emergenza economica, le nuove povertà, l’educazione, la famiglia, ecc. Il Papa ci ha incoraggiati ad avere slancio e passione per il Vangelo, ci ha invitati ad avere una fede viva e incarnata, capace di fare innamorare di Gesù.