Analizzando le povertà sul territorio, il Seminario “Mons. Alfio Inserra”, organizzato in collaborazione con il periodico diocesano locale “…in Dialogo” e con l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) della Sicilia, ha proposto ai giornalisti presenti numeri, esempi di contrasto e pratiche di accompagnamento già in corso per affrontare “una situazione sempre più grave e diffusa in tutta Italia, e che nel Mezzogiorno è ancora più allarmante”. Antonio Grasso, dirigente per la Regione Sicilia per le Politiche della famiglia e giovani, ha offerto le cifre ufficiali – l’8,5% della popolazione del Sud versa in condizioni di disagio – e si è soffermato sulle “periferie urbane”: “Al di là delle variazioni alle percentuali che ci vengono annualmente offerte ci dicono che gli interventi congiunturali, anche i più efficaci, servono ma non bastano, non sono esaustivi, finali. Come risolvere la povertà? Non ci sono ricette, ma di certo occorre investire sul lavoro, sulle imprese, ma non con meno forza occorre puntare sulla scuola e la formazione, sulla cultura che può vincere la battaglia contro la povertà. In una parola, investire sulla speranza”. Intanto, un esempio concreto di aiuto al contrasto della povertà, lo ha offerto Rosario Rizzo, economo della diocesi di Nicosia. “Rispondendo all’emergenza abitativa che abbiamo registrato sul nostro territorio, abbiamo voluto affiancarci alla nostra popolazione nella difesa del diritto alla casa”. Ha spiegato nel dettaglio anche tecnico la decisione e il modo adottato dalla Chiesa locale che ha acquistarto immobili destinati ad abitazione e ne ha fatto casa per le famiglie in difficoltà”. Dopo aver affrontato oggi il tema della povertà, con particolare riguardo alla situazione in Sicilia e al ruolo della Caritas, nei prossimi giorni si parlerà delle iniquità del XXI secolo e di povertà e disuguaglianze come conseguenze della “cultura dello scarto”. Ampio spazio sarà naturalmente riservato al ruolo della “Buona Stampa” al servizio degli ultimi e alla crisi dell’informazione, che si muove tra bombardamento mediatico e scarsa professionalità. (SIR).