Il Vescovo con decreto del 30 settembre promulga alcune disposizioni che entreranno in vigore dal prossimo 15 ottobre in merito alla programmazione delle feste e all’utilizzo delle somme di denaro raccolte. In particolare dispone che:
1. I programmi delle feste devono essere presentati alla Curia discussi e approvati dal Consiglio Pastorale Parrocchiale.
2. In occasione delle feste sono assolutamente proibite le lotterie. Tutte le offerte raccolte in occasione delle feste siano frutto di elargizioni liberali. I comitati devono garantire la trasparenza nella raccolta e nella destinazione delle somme.
Per un periodo di transizione, stabilito in due anni, il comitato, almeno sei mesi prima della festa, può chiedere ad una apposita commissione diocesana l’abbassamento graduale delle somme da mettere a disposizione per i premi di un eventuale sorteggio.
3. Una porzione delle somme raccolte, orientativamente la decima parte, deve essere destinata alla beneficenza. Il comitato e la Caritas Parrocchiale provvederanno ad individuare gesti e segni che manifestino nella concretezza la necessaria attenzione ai poveri.
4. Si riconferma l’obbligo di chiedere alla Curia diocesana l’autorizzazione per la celebrazione delle feste e la previa approvazione dei programmi che vanno dati alle stampe solo dopo l’approvazione. Dei programmi stampati con l’approvazione ecclesiastica una copia deve essere fatta pervenire alla Curia prima della sua affissione al pubblico.
Nella mia lettera pastorale Sentieri di Prossimità – dice il vescovo – ho inteso richiamare la necessità di coniugare le nostre feste religiose con il dovere imprescindibile della carità. Così scrivevo: «Non possiamo tollerare che le feste della Madonna, dei Santi o di Gesù si tramutino in occasione di sorteggi, di sfarzi, di gara a chi spende di più o di abbuffate per gli amici […].