Aperto il Centro di ascolto del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

Il 2 ottobre 2023 è stato inaugurato, presso i locali Maria SS. dell’Alto di Agira, il Centro di ascolto del Servizio diocesano tutela minori e persone vulnerabili.

L’inaugurazione – avvenuta alla presenza del Vescovo S.E. Mons. Giuseppe Schillaci, delle Autorità civili e delle Forze dell’ordine, di diverse figure professionali che operano nei Servizi Sociali – è stata l’opportunità per evidenziare quanto la Chiesa desideri incarnarsi e vivere pienamente la storia nel dialogo, nella ricerca comune e nell’impegno con tutte le realtà che operano per il bene comune. Ha coordinato l’incontro la responsabile del Centro, Tanina Li Calzi, la quale dopo un breve momento di preghiera, ha introdotto i relatori, P. Salvatore Franco, Coordinatore del Servizio regionale tutela minori e la Dott.ssa Nadia Battajon , Responsabile del Centro di ascolto della Diocesi di Treviso.

Prezioso il loro contributo per la chiarezza con la quale ci hanno spiegato cosa sia concretamente un Centro di ascolto ma soprattutto per la condivisione della loro esperienza personale carica spesso di tanta sofferenza e a volte di scoperte di realtà lontanamente immaginabili.

Il Centro si prefigge di mettersi al servizio dei più deboli, attraverso un attento ascolto, sospendendo qualunque forma di giudizio, così come Gesù Cristo ha fatto e come oggi papa Francesco ci invita a fare, mettendo al centro della pastorale della Chiesa la fragilità umana in tutte le sue forme.

Sicuramente la Chiesa di Nicosia, attraverso questo servizio, deve misurarsi con una difficile realtà, una società dominata dall’edonismo e dalla brama di successo che tende e rimuovere il dolore e la sofferenza e a “scartare” e rendere “invisibili” le persone più fragili. A questo si aggiunge la peculiarità di un territorio dell’entroterra del meridione d’Italia in cui persistono forme di sottosviluppo culturale, fonte e causa di abusi di ogni genere.

Dagli interventi seguiti, è emersa la consapevolezza della grande sfida che comporta occuparsi delle vulnerabilità umane, un compito che è impensabile delegare solo al Centro di ascolto, ma che deve coinvolgere e permeare sempre più tutta la pastorale ecclesiale, in cui ogni battezzato, nella più totale riservatezza e nel rispetto delle vittime, deve fare la propria parte evitando la tentazione dell’autoreferenzialità e collaborando con tutte le realtà istituzionali del territorio.

Angelo Plumari