Dai Cantieri di Betania a quelli di Nicosia…
Carissimi fratelli e sorelle,
presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi, fedeli tutti,
- da quasi quattro mesi mi trovo a camminare insieme a voi con fermo proposito di mettermi al servizio della nostra Chiesa che è in Nicosia.
All’inizio del ministero, solitamente, si chiede al nuovo vescovo quali siano le linee programmatiche che intende seguire, quali obiettivi si prefigge. Dopo così poco tempo, non sono ancora in grado di indicare percorsi, finalità, priorità…
La prima cosa che tuttavia sento forte, urgente, necessaria è inserirmi in un cammino di Chiesa. A me pare che prima ci sia una storia, cioè un già fatto, che occorre conoscere, ascoltare, accogliere e valorizzare sempre di più; ma c’è soprattutto un oggi, un vissuto ecclesiale, sociale, culturale, che bisogna scoprire, apprezzare e amare giorno dopo giorno. Pertanto mi sembra opportuno, almeno per quest’anno, mettermi in ascolto di tutti.
È il vescovo che principalmente si pone in ascolto! E innanzitutto desidero ascoltare il Signore. Quello che lo Spirito dice alla nostra Chiesa. Lo vorrei fare non da solo ma insieme. Insieme a tutti voi fratelli e sorelle; insieme ai voi cari presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi, a voi carissimi giovani, anziani, famiglie, a voi preziosi catechisti, insegnanti, a voi fratelli e sorelle più fragili, più vulnerabili e indifesi, a voi più poveri… dove è possibile per tutti scorgere, ascoltare, incontrare e toccare la carne del Signore Gesù! Sì, è mio desiderio ascoltare lo Spirito per ascoltare tutti, proprio tutti! Mi auguro di non dover mai escludere nessuno. Spero che io possa farlo senza presunzione e arroganza, ma con dolcezza, rispetto, mitezza e con tanta umiltà. continua a leggere>>