Festa, incontri e preghiera: la Missione ad Agira
Sono le sei del pomeriggio e la piazza di Agira si riempie di magliette fucsia: sono i missionari della Diocesi pronti a vivere un’altra splendida avventura.
La gioia e l’entusiasmo hanno contagiato subito anche le tante famiglie che hanno aperto le porte delle loro case per accogliere tutti questi ragazzi nei tre giorni delle loro attività.
Come sempre la missione si è aperta con uno spettacolo serale, nel quale i missionari, attraverso canti, balli e mimi di evangelizzazione hanno cercato di raccontare la bellezza e la gioia di stare con Gesù.
Nella giornata di sabato i giovani della Diocesi sono stati impegnati a portare l’annuncio nelle scuole e per le vie del paese.
Nel pomeriggio, invece, i missionari hanno vissuto un momento di riflessione sulla ‘Relazione e relazionalità’. Fra Vittorio Avveduto ha guidato i ragazzi in un percorso alla scoperta della relazione con l’altro e della relazione con Dio attraverso il brano evangelico di Gesù e la Samaritana.
Tale spunto di riflessione è stato utile anche per approfondire lo stile del missionario nell’incontro con l’altro; un’incontro che parte dal bisogno di conoscere, valorizzare e trasmettere fiducia nelle persone che ricevono l’annuncio, senza giudicare e senza dare regole e soluzioni pre-confezionate. ‘Quando incontrate l’altro – diceva Fra Vittorio ai ragazzi – è la misericordia di Gesù che dovete portare e far conoscere’ una misericordia, così grande e bella, che nessuno saprà rifiutare. Dio ti ama così come sei, con tutte le tue paure e le tue contraddizioni!’
Sabato in tarda serata, poi, il momento più atteso: l’incontro con Gesù Eucarestia. La Chiesa di S. Antonio da Padova si è riempita di tante luci portate da giovani, bambini e adulti ai piedi di Gesù. Molti i giovani che si sono fermati in preghiera o che hanno scelto di confessarsi o dialogare con i sacerdoti presenti. Un ‘piccolo’ miracolo che ogni volta si ripete!
La missione si è conclusa domenica mattina con la S. Messa presieduta da S. E. Mons. Muratore. (Marzia Carrubba)