Presentato in Diocesi il Messaggio del Santo Padre per le comunicazioni sociali e avviato il percorso tematico cinematografico “Familiar-mente”

Silenzio e parola: due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone’. Queste le parole con cui Papa Benedetto XVI apre la riflessione nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali e, proprio sul rapporto inscindibile tra silenzio e parola, Laura Malandrino e Vincenzo Grienti ci hanno invitato a riflettere domenica 29 gennaio, nella prima parte della giornata che la nostra Diocesi ha dedicato alla presentazione del messaggio del Papa; un rapporto nel quale il silenzio, se ben utilizzato, può diventare quello spazio che prepara la parola e la completa e ci prepara ad accogliere l’altro nella sua pienezza ed essenzialità. Non un silenzio sterile, di ripiegamento su se stessi e di esclusione dell’altro, ma come momento essenziale per poter conoscere a fondo noi stessi, come spazio per costruire una relazione autentica con l’altro perché: ‘tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee‘. In fondo tutti le nostre relazioni, di coppia, di amicizia, con i genitori o con i figli – ci dicono Laura e Vincenzo – sono scandite da momenti fatti di parole e momenti fatti di silenzio ed è proprio quest’ultimo ad assumere un valore maggiore laddove, se talvolta una parola può addirittura mettere fine ad un rapporto d’amore, di amicizia o di fratellanza, il silenzio può invece servire a salvare una relazione che sarebbe finita a causa di quella parola sbagliata o di quella frase mal detta, e può diventare  presenza espressiva e affettuosa.
Ma il silenzio – ci dicono ancora Laura e Vincenzo – è momento essenziale anche nel nostro rapporto con Dio e con la Parola, come sottolinea il Papa nel suo messaggio, anzi ne è parte integrante in quanto gli dà vita e lo alimenta, è luogo privilegiato dell’incontro con Lui. Chi di noi non ha sperimentato la verità delle parole di Madre Teresa quando dice che ‘il frutto del silenzio è la preghiera’ poiché è nel silenzio del cuore che Dio parla: dobbiamo ascoltare Dio e farci ‘portatori della sua Parola’ perché quello che conta non è ciò che diciamo ma quello che Egli dice attraverso noi. Solo così, solo restando in un ‘silenzio che diventa contemplazione‘ e ascolto della sua Parola e solo facendola entrare pienamente nella nostra vita, ne capiremo veramente il senso. Ma non possiamo fermarci a questo: la Parola di Dio non può restare un tesoro da conservare gelosamente solo per noi, perché solo iniziando un ‘cammino di evangelizzazione’ e portandola a chi incontriamo sulla nostra strada, le daremo vita e la renderemo ancora feconda, giorno dopo giorno.
Questa prima parte della giornata, grazie all’interessante riflessione che i due giornalisti di Avvenire ci hanno aiutato a fare, si è rivelata intensa e interessante anche perché il loro intervento è stato anche testimonianza di uno stile di vita e di coppia che essi stessi per primi, come coppia, adottano.
 
La seconda parte della giornata, così come la prima, ha visto la partecipazione di un vasto pubblico, e anch’essa è stata molto intensa e stimolante.
Il primo film in programma nel percorso cinematografico diocesano, ‘Il gioco è fatto?’ di Francesco Russo, ha visibilmente suscitato nel pubblico, attento e silenzioso, forti emozioni – per la vicenda, raccontata in maniera delicata e realistica – e sentimenti di approvazione e ammirazione nei confronti del regista. Tema centrale del film, oltre il gioco d’azzardo patologico e la difficoltà del cambiamento, è stato anche il ruolo fondamentale che la famiglia assume nella vita di ognuno di noi e con essa anche il dialogo, e quindi la comunicazione che, intervallata e alimentata da insostituibili momenti di silenzio, può diventare cura e sollievo per i mali dell’anima. (Alida Spitaleri – cellula Com. Sociale parrocchie. S.Nicoló-S.Croce)