Diamo vita…
Cristo è risorto!
Carissimi fratelli e sorelle,
l’annuncio della Pasqua risuoni ancora forte, dolce, diretto, nella nostra mente e nel nostro cuore; una verità inaudita che dischiuda sempre più nuovi orizzonti… Non si tratta, certo, di ripetere uno slogan, di proferire una parola vuota, ma di affermare e annunciare un fatto, un avvenimento che non finisce mai di interrogarci, perfino di inquietarci, per mettere in cammino l’intera nostra vita e illuminare l’uomo, la storia, il tempo: scrutare il presente, conoscere il passato, prefigurare il futuro. Si tratta della nostra fede!
Cristo è risorto. Alleluia!
È veramente risorto. Alleluia!
Questo annuncio ci parla ancora? Dice qualcosa a tutti? Cristo è risorto! E noi? Siamo risorti con Lui? Risorgiamo dalle nostre morti, dai nostri errori, dai nostri fallimenti, dai nostri peccati…? Viviamo da risorti? Siamo artefici di resurrezione e di vita per gli altri, soprattutto per coloro che non hanno niente di niente? La nostra vita dona vita con le parole che offre, con i gesti che pone? Cosa muore e cosa risorge oggi nelle nostre esistenze personali, nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie, nei nostri gruppi, nelle nostre città, nella nostra Sicilia, nel mondo…? Muore il nostro egoismo? Muore l’odio, la vendetta, la guerra…? Muore la bramosia dell’avere, del possesso, del piacere, del potere…? Risorge l’amore, la bontà, la giustizia, la solidarietà, la fraternità, la pace…?
E la nostra fede, vive o muore? Muore di forme, di apparenza, di pura esteriorità, di strutture…? Vive di Vangelo? Muore di astrazione, di indifferenza, di chiusura, di rifiuto…? Vive di attenzione, di tenerezza, di accoglienza, di misericordia…? La fede senza le opere non è forse morta in se stessa!? (Cfr. Gc 2,17). Una fede che muore cosa può trasmettere alle generazioni future? Cosa può dire una fede priva di coraggio, di schiettezza, di audacia, di carità, di umanità, di fraternità…? Paura, diffidenza, calcolo, sospetto, giudizio…? Noi, i discepoli del Risorto, sappiamo oggi darle un’anima, riusciamo a rivitalizzarla, attualizzarla, testimoniarla…? La nostra fede mostra slancio, entusiasmo, creatività, vita…? La fede vive quando si trasmette nella sua radicalità, nella sua verità, nella sua autenticità, nella sua freschezza, nella sua purezza, nella sua semplicità, nella sua bellezza…
Cristo è risorto!
Risorgiamo con Lui!
Diamoci da fare tutti! La luce, la gioia, la forza, la pace, che ci consegna il Signore risorto ci porti a donare e a donarci nella pienezza dell’amore. Colui che ama niente prende ma tutto dona e si dona senza riserva alcuna. È l’amore gratuito che feconda tutta la realtà, il mondo intero. Amorizziamo tutto e tutti, dall’aria che respiriamo, al filo d’erba che ammiriamo, a tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle che avviciniamo e abbracciamo; diamo speranza e futuro al giovane, fiducia e dignità al lavoratore, nuove possibilità a chiunque; diamo sostegno, compagnia, vicinanza, amicizia vera, in modo tangibile e concreto a chi ha perso tutto, a chi è disperato, arrabbiato, triste, stanco, smarrito; a chi oramai non riesce più a scorgere una ragione e a dare un senso alla vita; diamo una mano con generosità perché si riaccenda in ognuno il desiderio di vita, il desiderio di bene, il desiderio di amore verso tutto e tutti.
Signore risorto, come tuoi discepoli, vorremmo impegnarci a donare più amore, più gioia, più vita ad ogni creatura; vorremmo prenderci seriamente cura della nostra casa comune. Tu, Signore risorto donaci la tua pace, cammina con noi, continua a conversare con noi; apri le menti e i cuori di tutti: parlaci! Donaci il tuo Spirito perché il nostro cuore arda di più amore; spezza il pane per noi e con noi; rendici più solidali, compassionevoli, fraterni, con tutti; la tua prossimità ci spinga a servirti nei più poveri, nei più dimenticati, nei più sofferenti, nei più soli; manda il tuo Spirito, fai nuove tutte le cose, rinnova noi e la faccia della terra.
Il Signore risorto doni a tutti
vita, amore, gioia, pace.
Fraternamente in Cristo
+ Giuseppe Schillaci
Nicosia, 31 marzo 2024